ACAB – la serie tratta dall’omonima opera letteraria di Carlo Bonini arriverà dal 15 gennaio su Netflix.
Il ritorno di Mazinga (Marco Giallini) dal celebre film del 2012 e il lavoro della squadra mobile di polizia romana, contestualizzato ai giorni d’oggi.
Trama ufficiale
Una notte di feroci scontri in Val di Susa. Una squadra del Reparto Mobile di Roma resta orfana del suo capo, che rimane gravemente ferito. Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è una squadra come le altre, è Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi da famiglia. Una famiglia con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di una vecchia scuola, tutta da rifondare. Come se non bastasse il caos che investe la nuova formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova ondata di malcontento della gente verso le istituzioni.
Un nuovo “autunno caldo” contro cui proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla squadra.

Recensione
Il protagonista, da subito, è il conflitto: quello violento e fisico, quello interiore, quello verbale e quello morale.
I protagonisti, già dalle prime immagini, si trovano a dover fronteggiare una guerriglia di protestanti che mettono a repentaglio la vita della figura comandante, scatenando azioni non del tutto lecite.
Lo scontro fisico che diventa dilemma morale: è giusto rispondere ad azioni violente con altra violenza? Una domanda che nell’arco delle prime due puntate spesso lo spettatore si fa.
Perché se è vero che la polizia deve salvaguardare la sicurezza, può riuscirci mettendo in atto solo la legge? O esiste una sorta di giustizia che “regola i conti” non scritta ma collettivamente riconosciuta?

Una squadra unita contro il nemico o contro chi non riconoscono come responsabile delle loro azioni se le idee non convergono. Ognuno, però, con un vissuto alle spalle e situazioni private che influiscono nell’operato così come il lavoro influenza la sfera personale. Un ulteriore contrasto che, pesantemente, aleggia su tutti i personaggi.
ACAB – la serie sviscera questioni irrisolte, dando spazio ad una realtà ambigua sia sul piano nazionale che su quello internazionale.

ACAB – la serie, distribuita da Netflix, uscirà sulla piattaforma il 15 gennaio 2025.
Data di uscita 15 gennaio
Paese Italia
Anno 2025
Genere Drammatico
Regia Michele Alhaique
Sceneggiatura Filippo Gravino, Carlo Bonini, Luca Giordano
Elisa Dondi, Bernardo Pellegrini
Produzione Cattleya
Distribuzione Netflix
Musiche Mokadelic
Interpreti Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè, Pierluigi Gigante,
Fabrizio Nardi, Donatella Finocchiaro, Federico Mainardi, Daniele Natali
Maurizio Tesei, Aniello Arena, Chiara Muscato, Fulvio Pepe, Flavia Leone

